Tour: Wildcat Wayside State Park & DuPont State Recrea­tional Forest Microav­ventura: a caccia di cascate

Se siete alla ricerca di cascate maestose, il versante montuoso nord della Carolina del Sud è il luogo ideale per un tour in stile microav­ventura. Potete andare in esplorazione da soli o farvi accom­pagnare, come abbiamo fatto noi con la nostra guida locale Grace. Da Greenville prendiamo la Route 276 e dopo 37 km facciamo una prima tappa spontanea al poco appariscente Wildcat Wayside State Park, che si trova diret­tamente accanto alla strada. Questo piccolo parco naturale è nato come area di sosta negli anni ‘30, e oggi ospita un itinerario circolare di 2,3 km che attraversa un bosco di querce e alberi di noce. All’inizio dell’estate, i livelli intermedi sono dominati da cornioli in fiore e rododendri, mentre felci, fiori e muschi ricoprono il terreno. Secondo la bacheca infor­mativa, la fauna che vi abita include cervi dalla coda bianca, rettili e anfibi (tra cui serpenti e salamandre) così come numerose specie di uccelli (tra cui il tacchino, il picchio e la capinera). Nella parte più setten­trionale del Wildcat Wayside State Park sgorga la cascata superiore di Wildcat Branch – un piccolo gioiello di 15 metri d’altezza che lascia a bocca aperta.

Dal Wildcat Wayside State Park seguiamo la Route 276 in direzione dei monti Blue Ridge e dopo 26 km raggiungiamo il centro visite della DuPont State Recrea­tional Forest nella Carolina del Nord, la nostra seconda e ultima tappa. Qui seguiamo per prima cosa il Triple Falls Trail, che ci porta alle impres­sionanti cascate omonime. L’acqua precipita 38 metri più in basso attraverso tre cascate pronunciate. Mentre l’area delle Triple Falls è servita come ambien­tazione per il film HUNGER GAMES, qualche centinaio di metri più a nord-est si possono vedere le cascate che hanno fatto da sfondo all’ULTIMO DEI MOHICANI, le Hooker Falls. Queste ultime completano il nostro itinerario circolare di 5 km nella DuPont State Forest. Al tramonto, mentre torniamo alla nostra auto, vediamo addirittura due orsi neri ai margini del percorso. Altro che microav­ventura!