Immagine con ROCKET, Bild Update Martin Feistl 2019

LOWA PRO Team Martin Feistl

Passione arram­picata

Martin Feistl è in tutto e per tutto un alpinista. Cresciuto sul lago Ammersee a sud-ovest di Monaco di Baviera, lo studente di geografia non ama gli sport acquatici, cosa in effetti un po’ strana considerando dove è cresciuto. Si trova molto più a suo agio esplorando le sfac­cet­tature dell’ar­ram­picata: su ghiaccio, sportiva, nelle regioni alpine o come parte di spedizioni più lunghe.

Ha scoperto la sua passione frequentando la palestra di roccia insieme ai genitori. Agli allenamenti si sono poi aggiunti itinerari e tour alpini. Nel 2010, nel giorno del suo 14° compleanno, ha scalato nel Ladakh un seimila sconosciuto. Ma a rimanergli impressa nella memoria è stata soprattutto la scalata della Petite Dru dalla via « Allain Leininger ». Feistl racconta « In quel­l’oc­casione le condizioni erano così invernali che abbiamo dovuto scalare con i ramponi tutta la via fino a quattro tiri sotto la vetta, includendo anche un bivacco non pianificato, il tutto senza poter usare una funivia ».

La scalata dello Shivlings (6543 m), il Cervino dell’India, nell’autunno 2018 è un’altra tappa pres­tigiosa del suo carnet già di per sé molto ricco. Insieme ai suoi compagni ha anche fatto tappa a Dehra Dun per consegnare scarpe e vestiti caldi ai bambini che vivono nel monastero. Si tratta di una collaborazione con l’as­sociazione KENIAL che lavora a sostegno dell’in­fanzia locale. Per Feistl è stata un’es­perienza molto speciale.

Fatti e dati

Data di nascita:
16.08.1996
Luogo di nascita:
Weilheim
Paese d’origine:
Augusta
Professione:
Studente univer­sitario
Punto d’ar­ram­picata preferito:
Konstein
Montagna locale:
Colodri (Arco)
Altezza:
1,81 m
Peso:
71 kg

Martin Feistl,
Qual è stata finora la tappa più importante tra le tue arram­picate?

« Cerco di variare sempre molto, perciò è quasi impos­sibile dire qual è stato l’evento più importante della mia carriera sportiva. Ma mi ricordo molto bene la scalata della Petite Dru dalla via “Allain Leininger” in inverno. Abbiamo dovuto scalare con i ramponi tutta la via fino a quattro tiri sotto la vetta, includendo anche un bivacco non pianificato, il tutto senza poter usare una funivia. »

Quali sono i tuoi obiettivi sportivi?

« Per l’ar­ram­picata sportiva, ma soprattutto in fatto di itinerari a più tiri ho diversi obiettivi di decimo grado ma mi piacerebbe fare anche lunghi tour combinati, ad esempio a Chamonix. Al momento però mi limito agli obiettivi raggiun­gibili – più o meno – dalla porta di casa. »

Un consiglio per i giovani amanti dell’ar­ram­picata?

« Sfruttate tutte le occasioni per praticare questo splendido sport nel modo che più vi piace e non sentitevi mai in colpa per questo. »

Le mie scarpe per…

Le spedizioni e i tour